Il 2 agosto 1806 si promulgò la legge sull’abolizione dei feudi: finisce così la dinastia dei principi Colonna in Avezzano.
Si hanno in questo periodo le seguenti riforme:
- tributaria (1806),
- amministrativa (1806, 2 agosto),
- giudiziaria (1807, 3° aprile).
Nel 1808 nasce il distretto di Avezzano dal frazionamento di quello di Città Ducale.
Mandamento di Carsoli; circondario di Avezzano.
16 dicembre 1798 assalto a l’Aquila dei Francesi.
Nel 1806 vennero aggregati Oricola e Rocca di Botte. In quella stessa data l’abruzzo fu invaso da Napoleone.
Il 2 agosto 1806 Giuseppe Bonaparte decretò la abolizione della feudalità, etc.
(Bollettino delle leggi del regno delle due Sicilie n. 130).
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 45)
In quell’anno il ducato dei Marsi abbracciava i seguenti castelli o terre: Albe, Antrosciano, Atessa, Avezzano, Canistro, Capistrello, Cappadocia, Cappelle, Carsoli, Castella a Fiume, Castelnuovo, Castelvecchio, Cese, Civitantino, Civitella Roveto, Colle, Corcumello, Coravro, Fara Filiorum Petri, Forme, Gallo, Luco, Magliano, Manoppello, Marano, Massa, Meta, Morino, Oricola, Orsogna, Paternò, Penna, Pereto, Peschio Canale,
Petrella, Poggio S. Filippo, Poggitello, Pretoro, Rapino, Roccavivi, Rocca di Botte, Rocca di Cerro, Rocca monte piano, Rosciolo, S. Donato, S. Giovanni, S. Pelino, S. Anatolia, Sante Marie, Santo Stefano, Scanzano, Scurcola, Sorbo, Spedino, Tagliacozzo, Trasacco, Tornereccio, Tre Monti, Tubione, Villa Romana, Villa Sabinese, Villa S. Sebastiano e tutti questi furono riconosciuti comuni con amministrazione propria.
(Brogi T. – La marsica, pag. 326)
Il congresso di Vienna sancì il ritorno dei borboni a Napoli. Ferdinando IV si mise subito all’opera e, per quanto riguarda l’Abruzzo, confermò la triplice divisione in Abruzzo Ulteriore I con capoluogo Teramo, Abruzzo Ulteriore II con capoluogo l’Aquila e Abruzzo Citeriore con capoluogo Chieti. Le tre provincie erano rette da un intendente e suddivise in distretti, circondari e comuni. L’Abruzzo Ulteriore II era formato da quattro distretti. Quello di Aquila con 9 circondari e 47 comuni, quello di Sulmona con 7 circondari e 27 comuni, quello di Avezzano con 8 circondari e 37 comuni e quello di Citta Ducale con 8 circondari e 17 comuni.
Il 9 febbraio (?) si volle dividere l’Abruzzo in una divisione amministrativa: l’Abruzzo divenne il dipartimento di Pescara; di 16 cantoni, con capoluogo Aquila e i capicantoni marsicani Carsoli, Celano, Scurcola, Tagliacozzo; modificata il 25 aprile con la ricostruzione dell’Abruzzo Ulteriore secondo, ribattezzato dipartimento del Fucino. Il regime dei Napoleonidi abolì i parlamenti del popolo e consegnò i comuni
alla borghesia proprietaria con i decurionati.
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 40)
Provincia di Aquila, Distretto di Avezzano, Decurionato del comune centrale di Pereto
(Archivio Comunale di Pereto)
*121 Pereto e luoghi riuniti. Estensione moggi: montuosi 1149, piani 16407, totale 17556 (secondo dopo
Massa e luoghi riuniti) .
(Del Re, descrizione dei reali domini al di qua del faro)
I decreti del 13 febbraio e del 7 agosto soppressero 30 ordini e 1300 case di frati. Gli immobili tolti al ceto monacale finirono dal 1808 al 1814 parte a speculatori o fiduciari governativi.
(ASN finanze Foglio 2729; commissione per la vendita dei beni demaniali in contanti, foglio 16; vendita dei beni dello stato col quarto in contante voI. 93, prot. 2077).
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 46)
Lo smembramento nei tre distretti destò le ambizioni di Tagliacozzo. Suppliche dei comuni di Carsoli, Tufo, Oricola, Rocca di Botte, Pereto, Colli, Poggio Cinolfo, Tagliacozzo, Magliano, Massa, San Pelino, Antrosano, Luco, Capistrello.
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 47)
La commissione feudale con sentenza del 27 agosto 1810 tra Pereto, Castellafiume e contestabile Colonna dichiara nell’interesse del primo comune estinto qualunque diritto di fida esercitato dal feudatario sulla montagna di Pereto conosciuta sotto la denominazione “quattro quarti di Pereto, ossia Fontecellese e Fonte della Trinità”, la montagna medesima in tutta la sua estensione resta dichiarata libera proprietà ed assoluta del comune di Pereto
(Bollettino delle sentenze feudali 1810, no 8 pag. 941 ).
(Relazione comunale di Samuele Pugliese)
L’intendente di Aquila S. Colonna di Leca tracciò un nuovo piano di circoscrizione per la sua provincia, piano che fu incorporato nella legge del 4 maggio 1811 per il quale Pereto, Rocca di Botte, Oricola formarono il riunito di Pereto.
(Relazione comunale di Samuele Pugliese)
Con ordinanza del 13 febbraio 1811 il commissario del re Cav. De Thomasis Giuseppe determina in tomoli 1275 il demanio ex feudale della montagna Serra Secca, che divide in tre parti, di cui due assegna al comune di Rocca di Botte ed una all’ex feudatario.
(Relazione comunale di Samuele Pugliese)
Sono del 18 novembre 1815 e 8 dicembre 1820 le istanze del popolo di Pereto: del 1816 e 1820 quelle di Oricola, del 6 dicembre 1820 quelle di Rocca di Botte. Chiesero ciò in altre occasioni, vi insistettero ad ogni nuovo ordinamento di Comune, cercarono di ottenere quanto la legge concede alle frazioni.
(Relazione comunale di Samuele Pugliese)
Le truppe austriache invasero l’Abruzzo nel 1820.
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 68)
Pereto inviò insieme ad altri paesi marsicani delle suppliche per il governo assoluto (nel 1848).
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 100)
Ad Oricola c’era una vendita carbonara con motto “Li veri Equi, un monte con anno sa quercia”; capo era
Giacinto Mariani ed era 19 su 639.
(Jetti, Cronache Marsicane, pag )
Ad Oricola vendita in casa Pozzi per opera dell’avv. Gaetano Laurenti.
Pereto aveva 21 carbonari che agevolarono la diffusione.
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 62)
I monti frumentari furono ideati dal card. Pier Francesco Orsini, poi Benedetto XIII, che eresse il primo monte nel 1695. Il primo monte nella marsica fu fondato nel 1709 ed era quello di S. Bartolomeo in Avezzano. Il capitale era custodito in un magazzino in triplice chiave, le sementi distribuite ai coloni bisognosi che avevano terreni preparati alla semina, designati dal sindaco, dal parroco e dai deputati del monte; al raccolto i grani andavano restituiti con un incremento del 10%, o meno, destinato ad esercizio, se il monte traeva origine dalla pietà dei fedeli, alle elemosine ed al culto.
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 12)
Nell’anno colonico 1849-50 i 140 monti frumentari della provincia distribuirono 42.130,01 tomoli di grano, primi quelli di Collelongo (tomoli 474,22), Luco, Pereto (tomoli 300,23), fondato nel 1734, e Pescasseroli
(ASN: Ministro degli Interni, 1° inv. f. 2263,2° inv. f. 614, 3192, 4718, 3° inv. f. 1085 app. 2° f. 1898; stati frumentari).
Nel 1860 erano efficienti i monti di … Pereto…
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 30)
Dopo l’unità la divisione amministrativa dell’Abruzzo non subì profonde variazioni: ogni provincia, retta da un prefetto, rimase divisa in circondari e comuni.
Nel 1863, in seguito ad una revisione toponomastica, scomparvero i tre abruzzi e le provincie presero il nome dei rispettivi capoluoghi (Teramo, L’Aquila e Chieti). L’Abruzzo ed il Molise formarono un’unica regione.
Pereto: Mandamento di Carsoli (7 ° della Marsica) .
Provincia di Abruzzo ultra, circondario di Avezzano, mandamento di Carsoli. Comprende vari Casali. L’ufficio postale è a Tagliacozzo.
(Amati, L’Italia dizionario Corografico, voce: Pereto)
Il sottoprefetto di Rieti con lettera del 1° aprile 1862 riferiva che il 30-31 marzo erano partiti da Roma Tristany, De Contodon, Covin, Caraffa e parecchi altri capi reazionari francesi, tedeschi e spagnoli i quali riunitisi all’osteria della Colonna sulla via Prenestina avevano inviato due grosse bande, una verso Arsoli e Vicovaro e l’altra per Trisutti e Quercino Quelli di Trisutti si sarebbero fermati all’osteria di Arcinazzo e quelli di Arsoli a Percile per attendere ulteriori disposizioni e per armarsi di fucili colà nascosti, giunti da Tivoli il 27 marzo La lettera del sottoprefetto continua dicendo che molto probabilmente sarebbe scoppiata in quei giorni una rivolta
di Napoli onde far accorrere colà molta truppa piemontese, mentre Chiavone avrebbe sconfinato dallo stato del papa nelle vicinanze di Sora per entrare nel Molise. Contemporaneamente certo Girolami avrebbe preso il comando della banda riunita all’osteria di Arcinazzo ed evitando il contatto colla guarnigione francese di Subiaco avrebbe marciato su Avezzano per congiungersi a Chiavone. Ordini da Roma avrebbero nello stesso tempo sollevato la reazione in Abruzzo e nei paesi di Riofreddo, Collato (per Collalto) e Pereto. Ma il piano abortì.
(Cesari, Il brigantaggio, pag 47)
Persone che hanno usufruito della legge 15 agosto 1867 n. 3848 per la vendita all’asta pubblica dei beni dell’asse ecclesiastico – Arch. di Stato di Roma).
Interessanti formazioni di piccola proprietà venivano in essere a Pereto tre anni più tardi (cioè nel 1877) intorno ai congiunti dell’ex sindaco Pasquale Nitoglia 4 ed a Carsoli nella primavera 1833, protagonisti gli Angelini (15.93.63 ha al prezzo estremamente esiguo, e conseguito pressochè senza aste, di 3.981 £).
NOTA (4): Luigi Felici 6.01.02 ha per 5.520 £, Ignazio Sebastiani 4.08.24 ha per 3.700 £, Giovanni Angelini 14.62.86 ha per 9.925 £, 15.28.12 ha per 4.346 £ da parte di Antonio Maccafani, 3.62.88 ha (2.570 £) per i Nitoglia (si notino le oscillazioni nei prezzi).
(1883)… Pereto, dove alcune famiglie rafforzano la propria posizione, talora collaborando tra loro ( i Sebastiani 24.69.04 ha per 14.673 £ gli Angelini, i Nitoglia in proporzioni minori) e parecchie altre, una dozzina, vengono alla luce, principali i Liberati (3.17.52 ha a 2.420 £) e gli Alessandri (23.49.78 ha a 12.816 £). Meno significativa la situazione di Carsoli col Maccafani e Giovanni Bultrini.
(Colapietra, Acquisiz. dei beni ecclesiastici pag. 38)
Assopite le furie anticlericali, le famiglie francescane si ricomposero nei conventi: … i minori riformati a Pereto …
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 181)
La popolazione di Oricola e Rocca di Botte è buona, in quella di Pereto havvi del marcio e del pessimo.
(BSJ,. pag 111)
*La giunta parlamentare d’inchiesta agraria, istituita con legge 15 marzo 1877, elencò nel circondario i monti di Celano, Civitadantino, Collelongo, Luco, Opi, Pereto, Pescasseroli, Roccacerri.
(Jetti, Cronache Marsicane, pag 31)
Cittadini di Pereto presero parte alla battaglia di Custoza (1866) e alla presa di Roma (1870).
Nessun morto. Così pure nelle guerre di Eritrea e di Libia il paese ebbe il suo contingente. Anche in dette guerre non si ebbe alcun morto. Nella guerra di redenzione Italo-Austriaca ebbe quaranta morti.
(D. Felice Balla, Monografia di Pereto, Bollettino storico archeologico, anno 1926, pag. 1156)
Nel comune centrale e nelle frazioni di Oricola e Rocca di Botte vi sono 3 scuole uniche maschile e femminile con tre molini a quattro palmenti.
(Bonanni, Corografia pag. 91)
*Il fabbricato, tranne quello dei signori Maccafani, Venditti e qualche altro è mediocre. I paesani sono per lo più rozzi e poco trattabili, ma respirano aria salutare.
(Di Pietro, Agglom. della diocesi)
Un capitolo a parte merita la lotta di indipendenza di Oricola e Rocca di Botte dal comune di Pereto.
(parlando di della nascita dei comuni di Oricola e Rocca di Botte) … Per la liberazione da Pereto si resero benemeriti per la parte di Rocca di Botte, il sindaco Luigi Morelli, gli assessori comunali e consiglieri Pietro Tarquini, Michele Moraschini, Elia Pietronero, Pietro Santetti, Emidio Fulgenzi, Michele Bonanni ed Evaristo Tarquini.
A Pereto per la liberazione vanno tenuti conto l’insegnante Tommaso Prassede, Mariano Penna, Francesco Sciò, MarioMaccafani .
(Laurenti, Oricola e contrada, )
Cospicue ed importanti sino a pochi anni or sono, furono le famiglie Piconi e Penna: la prima diede un emerito medico in persona di Silvestro Piconi, e la seconda Don Vincenzo Penna, intelligente e dotto monsignore.
(Laurenti, Oricola e contrada, )
Nel 1932 la cassa rurale di Pereto era gestita da Don Felice Balla. Sindaco era l’avvocato Riccardo Vicario, Francesco Vicario, ingegnere, per l’età avanzata faceva le mansioni di giudice conciliatore, Leonida Prassede era direttore della farmacia di S. Gallicano in Roma, Ettore e Renato Laurenti avvocati in Roma, Enrico Laurenti, insegnante, Ettore Balla, avvocato, segretario della corte dei conti, Antonio Lozzi, maestro elementare in Pereto ed il dottore Romeo Santetti, medico chirurgo in Subiaco.
L’esattore comunale era Lodovico Vita. Queste erano le persone più in vista a Pereto.
(Laurenti, Oricola e contrada, )
Il cimitero è stato danneggiato dai bombardamenti aerei del 1943-44.
(Relazione Parrocch. 22/5/1946 di Don Felice Balla)
Vi era la sede di una industria del legno del faggio e di uno stabilimento industriale che dava lavoro a 400 operai.
(Abbate, )
(dagli anni 1960 al 1977) flessioni meno rilevanti della popolazioni si hanno a Ovindoli, Pacentro, Pereto, Crognaletto, Brittoli, Pietranico, Bomba, Montebello sul Sangro, Civitella Messer Raimondo.
(De Villano, Abruzzo nel tempo, pag. 280)
1892- Cimitero
1893 – Costruzione della piazza della Fonte con la relativa Fontana
1894 – Sistemazione delle fonti Trinità e S. Mauro
1898 – Istituzione della Fiera della prima domenica di Ottobre
1881 -1901 – Costruzione strada Pereto-Provinciale Carseolana-Albense
1900 – Conduttura acqua potabileTeglia-Pilioncio
1936 – Impianto ufficio telegrafico con i Comuni della Provincia
1935-1946 – Costruzione strada rotabile Pereto-Campocatino
1957 – Costruzione edificio scolastico.
(Balla Enrico, Pereto, storia, tradizioni, ambiente, statuti, Roma 1986, pag 186)
Il 6 giugno 1940, la Prefettura dell’Aquila inviò un elenco dei comuni dove poter assegnare i destinati all’internamento “libero”; essi erano: Alfedena, Ateleta, Campo di Giove, Cappadocia, Castel di Sangro, Ortona dei Marsi, Pereto, Pescasseroli, Pescocostanzo, Pizzoli, Rocca di Mezzo, Villetta Barrea. In queste località vennero internati, per la maggior parte, ebrei italiani, le cui condizioni variarono a seconda del luogo d’internamento.
Le ‘elezioni’ del 1929 nella piana del Cavaliere
Pereto
Elettori 455
[Non votanti 10]*
Votanti 445
Favorevoli 445
Contrari –
estratto da Lumen n. 8, pag. 19
16 aprile 1944 bombardamento Carsoli